Giovedì 21 novembre, alle ore 11.00, nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Como (nel cui territorio ha sede il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri), il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduta la Santa Messa nella ricorrenza della Virgo Fidelis, appellativo che esprime la fedeltà di Maria a Dio (Vergine Fedele). Fu papa Pio XII, 75 anni fa, con un apposito Breve apostolico (era il novembre 1949), a dichiararla patrona dei Carabinieri, ispirandosi – con il parere favorevole dei cappellani militari e dell’Ordinariato militare per l’Italia – al motto araldico dell’Arma (Nei secoli fedele) e scegliendo come data il 21 novembre, ricorrenza liturgica della Presentazione di Maria. Si riporta qui di seguito l’omelia del Vescovo Cantoni.
OMELIA CON L’ARMA DEI CARABINIERI
Virgo Fidelis è la patrona dell’Arma dei Carabinieri dal 1949, proclamata da Papa Pio XII. Il titolo, che significa “Vergine Fedele”, sottolinea la fedeltà di Maria a Dio, un valore che ispira il giuramento e il servizio dei Carabinieri alla Patria. La celebrazione, fissata il 21 novembre, coincide con la Presentazione di Maria al Tempio, simbolo di dedizione e obbedienza. Inoltre, questa data ricorda la storica battaglia di Culqualber (1941), in cui un reparto di Carabinieri si distinse per eroismo in Africa Orientale. Virgo Fidelis rappresenta il modello di virtù, sacrificio e fedeltà, valori centrali per l’Arma nel suo ruolo di protezione e servizio alla comunità.
La ricorrenza annuale della Virgo fidelis è sempre un lieto evento, molto importante per voi Carabinieri, una felice opportunità per riprendere nuovo coraggio e slancio, così da affrontare con rinnovato impegno il vostro quotidiano, fedele servizio alla Patria e ai cittadini.
L’episodio evangelico appena proclamato presenta la figura di Maria, la madre del Signore, in un momento in cui ella desidera incontrare Gesù, mentre è impegnato nel suo compito di evangelizzazione.
Egli la annovera tra i suoi discepoli, desiderosa anche lei di apprendere la novità del Regno di Dio. Sant’Agostino ha scritto che per Maria è stato più importante divenire discepola di Cristo, suo figlio, che esserle stata madre.
Maria quindi invita anche noi, come lei, a diventare discepoli di Cristo, capaci di ascolto della sua Parola, che è l’arte di vivere alla luce dei principi evangelici. Il ministero itinerante di Gesù lungo le strade della sua terra fa sì che egli incontri la gente comune, entri nelle case, si rivolga a tutti, doni sollievo ai malati, conforti gli smarriti di cuore, ricuperi all’amicizia con Dio i peccatori.
La scuola di Gesù è un insegnamento molto concreto di vita, perché coglie la situazione e i problemi veri della gente, conosce le loro aspirazioni profonde, come anche le loro sofferenze. Gesù ha per tutti parole di vita e di speranza, mai di rifiuto, sempre di consolazione re di perdono.
Maria viene quindi accomunata agli ascoltatori della parola del Signore. Anche lei ha bisogno di confrontarsi, di apprendere dalle vive parole del suo Figlio come piacere a Dio e compiere per intero la sua volontà su di lei.
Anche noi, come Maria, abbiamo bisogno di un ascolto e di un frequente confronto con il Signore per rispondere alle grandi sfide che oggi la società ci propone.
L’episodio evangelico narrato, però, aggiunge anche un’altra verità. Chi diventa discepolo di Cristo, nello stesso tempo, poiché assimila il suo messaggio, può diventare fratello, sorella e madre di Gesù, così da essere un fedele trasmettitore. Come discepoli di Cristo siamo chiamati anche noi a diventare, come Maria, diffusori del Vangelo di Gesù, testimoni della misericordia di Dio.
Cari Carabinieri, guardando l’esempio di un vostro collega, medaglia d’oro al valore militare, il sottoufficiale Salvo d’Acquisto, per il quale è in corso la causa di beatificazione, diventate sempre più persone appassionate, servitori dello Stato e del bene comune, che combattono l’ingiustizia, difendono i deboli, offrono protezione nei nostri ambienti di vita.
Sappiate che godete della stima e della fiducia degli italiani.
Perciò non scoraggiatevi mai, non cedete alla tentazione di pensare che il male sia più forte, che al peggio non ci sia mai fine e che il vostro impegno sia inutile.
Certo, la vostra professione richiede impegno, disciplina, senso di responsabilità e dedizione, ma in questo modo, con il vostro prezioso servizio quotidiano, diventate veri artigiani di pace.
La Virgo fidelis vi accompagni, benedica ciascuno di voi e le vostre famiglie. Oscar card. CANTONI